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Di Gloria In Gloria

LA SALVEZZA DELL’ANIMA

Capitolo Sei

Di Gloria In Gloria, libro per David W. Dyer

Pubblicazione di Ministeri "A Grain Of Wheat"

Scritto per David W. Dyer

INDICE

Capitolo 1: L’AMORE DI DIO

Capitolo 2: L’OFFERTA DELLA VITA

Capitolo 3: I DUE ALBERI

Capitolo 4: LE DUE NATURE

Capitolo 5: LA SENTENZA DI MORTE

Capitolo 6: LA SALVEZZA DELL’ANIMA (Capitolo Attuale)

Capitolo 7: IL TRIBUNALE DI CRISTO

Capitolo 8: MONTAGNE E VALLI

Capitolo 9: IL SANGUE DEL PATTO

Capitolo 10: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (1)

Capitolo 11: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (2)

Capitolo 12: PER GRAZIA TRAMITE LA FEDE

Capitolo 13: L’IMMAGINE DELL’INVISIBILE

Capitolo 14: LA SPERANZA DELLA GLORIA



Capitolo 6: LA SALVEZZA DELL’ANIMA


Nei capitoli precedenti di questo libro, abbiamo investigato il piano eterno di Dio, che è di preparare una Sposa per Se Stesso. Abbiamo visto che L’uomo fu fatto a Sua immagine e alla Sua somiglianza per questo santo proposito. Per poter meglio comprendere completamente questo disegno, è necessario per il lettore, non solo sapere perché Dio creo` l’uomo ma, come lo fece. Effettivamente siamo stati “fatti in modo stupendo” (Salmi 139:14). Da questa posizione di favore, andremo a vedere come Egli opera a favore di ogni suo singolo figlio.

Come figli di Dio, non dovremmo camminare nelle tenebre. É nella volontà del Padre che abbiamo una comprensione spirituale di cosa stia succedendo nella nostra vita, in noi ed intorno a noi. É importante per noi capire come lo Spirito Santo sta´ lavorando per trasformarci così che possiamo cooperare con Lui nel Sua importante opera. Cosicché, spenderemo un po del tempo di questo scritto per porrete alcune basi per affrontare degli argomenti successivi. Alcune rivelazioni basilari, hanno bisogno di essere ben radicate in noi, alcune fondamenta, affinché possiamo camminare nella luce e nella coscienza. Può darsi che alcuni lettori, conoscono già alcuni soggetti, quindi Può essere una buona occasione per riaffermare l’importanza. Per altri, spero sia l’occasione per poter riceverli quali punti fondamentali su cui costruire la propria vita e avanzare in maturità verso Cristo.

Il nostro Dio è un Dio vivente. Non ha nessun interesse ad essere collocato in un tempio costruito dalle mani dell’uomo. Può darsi che immagini senza vita, morte, abbiano un posto in costruzioni altrettanto senza vita, ma il nostro Dio, che ha creato l’universo e che vive da sempre, non ha nessun interesse ad essere confinato in una struttura fisica. Mentre invece, il Suo eterno e meraviglioso progetto ci parla di voler vivere dentro gli esseri umani. Essi, essendo santificati e purificati dal Suo Spirito, sono trasformati in un luogo d’incontro con Lui. La Bibbia ci insegna chiaramente che noi, il popolo di Dio, siamo il tempio dello Spirito Santo (1 Cor. 3:16). Vivendo dentro e attraverso esseri viventi, il nostro Creatore, Può manifestarsi, in molteplici modi. Cosicché, quando parliamo del tempio di Dio, oggi giorno e in futuro, dobbiamo aver sempre in mente, che stiamo veramente parlando del popolo del Nuovo Patto, la Sua chiesa.

Armati di questo pensiero e di questa coscienza, possiamo guardare sotto una nuova luce il tabernacolo e il tempio del Vecchio Testamento. In ultima analisi, Dio non ha disegnato queste strutture (o permetterne la costruzione) come luogo permanente d’incontro per Se Stesso. Ma hanno il solo scopo di essere dei simboli, mezzi di grande rivelazione simbolica al riguardo della vera abitazione di Dio, il Suo popolo.

Attraverso i secoli, molti del popolo di Dio hanno ricevuto dalla chiesa cristiana diverse rivelazioni al riguardo del Tabernacolo del Vecchio Testamento. Alcuni hanno visto in esso simbolizzato una certa figura di Cristo. Altri hanno capito che prefigurava l'annuncio futuro dell'evangelho della redenzione. Sono convinto che la totalità delle rivelazioni contenute nelle Sacre Scritture, non verranno mai pienamente capite in questa vita, da nessun uomo. Comunque sia, sono egualmente sicuro che quando Dio diede le istruzioni per questo tabernacolo, aveva in mente il luogo d’incontro futuro con la Sua chiesa. Di conseguenza, quando esaminiamo questa “tenda di convegno” nei dettagli, senza dubbio possiamo incontrare delle analogie sull’uomo e come Dio lo fece, per compiere i suoi proponimenti. Attraverso il Tabernacolo, possiamo imparare qualcosa al nostro riguardo e di come e perché Dio sta lavorando in noi e per noi.

Con questo in mente, quando guardiamo al Tabernacolo, che Mosè costruì, emerge un fatto. Questa struttura è composta da tre parti: un “cortile esterno”, il “luogo santo” e il “luogo santissimo”. Anche se sono descritte altre parti e arredi, atti a diverse funzioni e a cerimoniali, queste tre parti, sono la base strutturale su cui è sviluppato funzionalmente l’edificio.

Significativamente, quando diamo un occhiata più da vicino all’uomo, l’attuale ed il futuro Tempio, è anch'egli costituito da tre parti: corpo, anima e spirito. La verità che l’uomo è l’insieme di tre parti è confermato nel Nuovo Testamento, dove leggiamo: “..e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.” (1Tess. 5:23). Interessatamente, nella lingua originale greca in cu venne scritto il Nuovo testamento, la parola “e” che separano “lo spirito e l’anima e il corpo”, è presente nei testi antichi, sottolineandone la congiunzione. Alcuni insegnanti biblici hanno sbagliato, insegnando che l’uomo è costituito da solo due parti, corpo e anima, ma le Scritture sono ben chiare al riguardo: il Tabernacolo ha tre parti e così pure l’uomo- corpo e anima e spirito.

Qualche confusione è stata generata dall’uso delle parole “cuore” e “carne” da parte della Bibbia, quasi come aggiungesse altre “parti”costitutive dell’uomo. Vediamo invece che, non dobbiamo trarci in inganno da questo. “Il cuore dell’uomo” è usato nella Scrittura per indicare indistintamente le parti profonde dell’uomo, che non si vedono. Le Scritture usano la parola “cuore” dell’uomo per riferirsi, come già abbiamo detto, per le parti interne dell’uomo, l’anima e l’anima insieme allo spirito. La parola “carne” significa la parte decaduta e peccaminosa dell’uomo, qualche volta solo il corpo, ma spesso si riferisce al corpo insieme all’anima. Questa parola quindi si riferisce indistintamente alle due parti, singolarmente o giunte, come le parti “più esterne”, i.e. l’anima e o il corpo. Queste parole “cuore” e “carne” hanno un uso più generico, dato che possono indicare più di una parte. Come puoi ben vedere c’è un sovraposizionamento dei termini, e quindi Può creare della confusione. Ma comunque, se pensiamo al Tempio di Dio e le tre suddivisioni che corrispondono alle tre parti dell’uomo- corpo, anima e spirito, non ci sono fraintendimenti.

Per amor della chiarezza e per una buona comprensione della rivelazione bibblica, dobbiamo dedicare un po di tempo per esaminare la parola “salvezza”. Ti invito a prestare attenzione a quanto diremo. Molti cristiani affermano di sapere cosa significa la parola salvezza, ma di fatto, molti pochi ne conoscono il significato più profondo.

Per quasi tutti i credenti d’oggi, la parola salvezza è sinonimo dell’essere “nati di nuovo” Per essi sono sinonimi, equivalenti nell’uso e nel significato. Prendono le parole “essere salvati” e “nato di nuovo” dandone lo stesso significato. Mentre nella Bibbia, spesso hanno un significato e un senso diverso. Non esserne sorpreso, continua leggere, quanto sotto è scritto e vedrai anche tu che, molte volte la parola di Dio, da un senso diverso.

Può darsi che il modo migliore per capire il senso bibblico di “salvezza” o “essere salvati” è di realizzare che questa parola è usata nei testi Sacri per esprimere tre differenti periodi di tempo. Potremmo pensare ai tre tempi : tempo passato, il tempo presente e il tempo futuro. Questo potrebbe tradurrere un qualcosa che dice così : siamo stati “salvati”, siamo “salvati” e saremo “salvati”. Infatti è proprio scritto così nella lingua originale greca, utilizzata per scrivere il Nuovo Testamento. Qui troviamo verbi che si riferiscono alla “salvezza” indicandone le tre forme : il tempo passato, il tempo presente ( azione in divenire) e il tempo futuro..

Specificamente, a secondo dell’uso dei tempi esso corrisponde alle tre parti dell’uomo, di cui abbiamo parlato sopra. Come sappiamo il genere umano è caduto nel peccato. Di conseguenza a questa caduta, la razza umana, ha bisogno di essere salvata, non solo un po, ma completamente- corpo, anima e spirito. Attraverso il tempo il nostro Dio applica i’opera della salvezza ad ogni parte di noi stessi.

LA SALVEZZA DEL CORPO

Il modo più chiaro e facile per iniziare a parlare di noi è iniziare dalla “terza” parte più visibile: il nostro corpo. Quando Gesù morì sulla croce, ha acquistato per ogni credente una salvezza completa. Anche del nostro corpo. Ma attualmente la “salvezza” del nostro corpo, non si manifesta ancora. È qualcosa che avverrà in futuro. Un giorno, il nostro corpo mortale verrà glorificato. Sarà “salvato”. Sarà cambiato, mutato, per essere come il corpo risorto del nostro glorioso Signore. Questo è quello a cui si riferisce l’apostolo Pietro, quando parla della “salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi” (1 Pt. 1:5). Qui Pietro parla di una futura salvezza, che ancora non è stata manifestata. Dato che essere “nascere di nuovo” è una cosa già rivelata, è chiaro che Pietro si riferisce a qualcos’altro. Anche Paolo fa un allusione alla salvezza futura del corpo, quando dice, “perché la salvezza ci è più vicina, di quando credemmo” (Rom. 13:11). Quando Gesù Cristo verrà nella Sua gloria con i suoi angeli, i morti in Cristo saranno risuscitati e mutati in modo glorioso (2 Cor. 5:1-4, 1 Cor. 15:38-45, Rom. 8: 23). Questa è una parte della nostra salvezza. Ma non si trova nel passato, ne nel presente, ma è nel futuro.

Adesso parleremo della “prima” parte di noi stessi, lo spirito. Quando Dio creo` l’uomo, gli soffiò in lui il soffio (o “spirito”) della vita. ( Sia nella lingua ebraica che in quella greca, la parola soffio o spirito è la stessa.) Questa è l’origine dello spirito umano, il soffio o lo “Spirito” di Dio. Quest’ “organo”, lo spirito umano, fu designato da Dio, per essere l’elemento guida dell’essere umano. È la parte realizzata per avere comunione con Dio, ed è stato inteso da Dio ad essere la parte in comando in noi stessi.

Nel momento in cui Adamo ed Eva peccarono contro Dio, qualcosa in loro morì. Non solo iniziarono lentamente a morire fisicamente, ma qualcosa dentro di loro cambiò. È impossibile per noi capire cosa successe esattamente, ma possiamo notare che in qualche maniera il loro spirito divenne morto, oscurato. La loro dolce comunione con Dio s’interruppe. Una specie di tenebre spirituale discese su di loro e le loro vite cambiarono totalmente. Questa perdita fu devastante. Ovviamente anche questa “parte” dell’uomo ha bisogno di essere salvata.

LA SALVEZZA DELLO SPIRITO

Quando un uomo o una donna crede in Gesù Cristo, avviene una salvezza meravigliosa. Lo Spirito di Dio entra nel loro spirito umano e viene ad esserci una unione eterna. La Bibbia dice : “Ma chi si unisce al Signore è uno spirito con lui (con il Signore)” (1 Cor. 6:17). In un altra parte è scritto: “ciò che è nato dallo Spirito (i.e. lo Spirito di Dio) è spirito (i.e. lo spirito umano)” (Gio. 3:6). L’unione dello Spirito Santo con lo spirito umano, produce la nuova nascita. “Siamo nati dall’alto” quando riceviamo lo Spirito di Dio nel nostro spirito. Che cosa stupenda! Lo Spirito di Dio è entrato nel nostro spirito e siamo diventati una specie nuova di creature del cielo. L’unione dello Spirito Santo e dello spirito umano crea un nuovo essere spirituale (1 Cor. 5:17).

Essere “nato di nuovo” è il primo evento vero atto della vita cristiana. Il primo passo, che attraverso la fede, il pentimento e ricevendo la vita eterna per mezzo dello Spirito di Dio, entriamo nella famiglia eterna di Dio. Come abbiamo visto nel capitolo 2, significa che abbiamo ricevuto la Vita eterna di Dio. Come un bimbo nasce in una famiglia, concepito dai genitori, così anche noi, quando nasciamo di nuovo, siamo “bambini in Cristo”, i più immaturi della famiglia di Dio. Questa esperienza è immediata, avviene subito, tutto in una volta. Può essere che impieghi dei secondi o minuti, ma possiamo paragonarlo come il tempo di una nascita fisica.

Questo è quello che hanno in mente molti quando si riferiscono all’espressione “essere salvati”. Questa parola “salvato” è spesso usata nel tempo passato, quando le persone dicono: “sono stato salvato”, oppure quando domandiamo: “quando sei stato salvato?” In realtà vogliamo dire, “Sono nato di nuovo” e “Quando sei nato di nuovo?” In alcune parti del Nuovo Testamento questa parola è usata anche in questo modo. Leggiamo “......Egli ci ha “salvati” non per opere giuste da noi compiute, ma per la Sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo” (Tito 3:5). E ancora: “É per grazia che siete salvati, mediante la fede” (Ef. 2:8). In questi due versetti l’espressione “essere salvati”, è riferito alla nostra nuova nascita, dove il verbo usato è nel tempo passato.

IN CORSO D’OPERA

Significativamente, la parola “salvezza” o “essere salvati” sono usati spesso nella Bibbia per descrivere un fatto presente e in corso d’opera. Frequentemente, è usato in un contesto o come verbo, che indica che è un processo ancora in atto. Per esempio quando leggiamo “adoperatevi al compimento della vostra salvezza con timore e tremore” (Fil. 2:12), questo sottintendo un procedimento ancora in corso. Qui vediamo chiaramente che, pur essendo nati di nuovo, c’è ancora una parte della nostra salvezza che dobbiamo ancora “adempiere”. A supporto di questo, Paolo ebbe a dichiarare: “So infatti che ciò tornerà a mia salvezza, mediante le vostre suppliche e l’assistenza dello Spirito di Gesù Cristo” (Fil. 1:19). Sicuramente Paolo era già nato di nuovo. Ma evidenzia che esisteva un lavoro in progresso della salvezza nella sua vita. Così abbiamo constatato che esiste un terzo modo in cui la parola “salvezza” è usata e che intende un lavoro presente e continuo.

Un altro versetto che conferma che al presente è in corso un opera continua della salvezza del credente, dopo la nuova nascita è in Romani 5:10. Qui leggiamo “Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio, mediante la morte del Figlio Suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la Sua vita.” Vedete la “riconciliazione” è un fatto già avvenuto e concluso, come la nuova nascita, mentre l’opera della salvezza continua a lavorare a progredire in noi.

Un altro passo che ci fa vedere che la salvezza è un processo sempre in atto, lo troviamo in 1 Corinzi 1:18. Qui leggiamo: “Poiché la predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio.” Molti potrebbero leggere questo passo con la mentalità che la salvezza è in un “momento unico” come dire, fraintendere la nuova nascita con “stiamo ogni giorno nascendo di nuovo”. No, chiaramente il senso è che la parola salvezza qui sottolinea che è un lavoro in progresso. Paolo e i lettori delle sue lettere, erano già nati di nuovo. Qui Paolo sta sottolineando l’opera stupenda della grazia in continua progressione.

La verità che l’opera della salvezza è un’ azione costante e progressiva, ci è chiaro nella lingua originale greca, ma nelle traduzioni delle lingue correnti, avvolte, non esistono parole distinte e specifiche. Può anche non esserci una coniugazione verbale adeguata, perciò inevitabilmente ne è adombrato il senso più profondo. I n accordo con gli autori del testo per traduzioni Concordant Literal, dei verbi del greco nel Nuovo Testamento, sono usati per indicare, non un atto completo, ma un atto a divenire. Quindi troviamo anche nelle versioni dal greco in italiano dove leggiamo “essere salvato” o “sono salvati” che potrebbero meglio essere tradotti con “essere essendo salvati” o “sono essendo salvati”. Essendo “essere essendo salvati” una forma errata in italiano, molti traduttori biblici rendono, “essere salvato” essendone costretti. Ovviamente nel fare questo, viene ad essere oscurata una più profonda verità.

Lasciatemi la possibilità di citare alcuni passi conosciuti del Nuovo Testamento, usando differenti coniugazioni verbali fornite dalle traduzioni del Concordant Literal, cosI dal spiegarvi cosa intendo dire. Quando Gesù predicava e rispondeva alle accuse dei Giudei,, disse “Io però la testimonianza non la ricevo dall’uomo, ma dico questo affinché voi “siete essendo salvati”” (Gio. 5:34), indicando un operare in progressione. In Romani 5:9 leggiamo: “Tanto più essendo ora giustificati per il Suo sangue saremo per mezzo di Lui “siete essendo salvati”dall’ira”. E ancora in 1Corinzi 15:1,2 dice: “Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi, mediante il quale “sarete essendo salvati”, purché lo riteniate quale ve l’ho annunziato; a meno che non abbiate creduto invano.”

Consultando il Concordant attuerò autterse, queste parole “essere salvato” che indica una azione 8incompleta, continuamente in azione, che Può essere tradotta “essere essendo salvati”, si trovano nei seguenti versetti: Mc. 16:16, Lu. 8:12, Gio. 3:17, 10:9, Atti 2:21, 11:14, 16:31, Rom. 5:9-10, 10:13, 1 Cor. 10:33, 15:2 e 1 Tess. 2:16. Ti consiglio di prendere un po di tempo per controllare questi versetti, leggendoli avendo in mente un azione continuata del’ l “essere essendo salvati”, dandoti la possibilità di una nuova e più veritiera comprensione dell’evangelo.

LA SALVEZZA DELL’ANIMA

Come avrai già intuito, che questo continuo processo di “salvezza” è qualcosa che sta accadendo nella nostra “seconda parte”, la nostra anima. Quando nasciamo di nuovo, la nostra prima “parte”, il nostro spirito, viene interamente salvato. In un futuro, quando Gesù ritornerà nella gloria la nostra terza “parte”, il nostro corpo, sarà salvato. Ma oggi Dio sta facendo un continuo lavoro nella seconda “parte”, la nostra anima. Questa verità è chiaramente vista in Eb. 10:39, dove noi leggiamo: “Ora, noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita.” Questa è una verità essenziale, che è stata tristemente trascurata e mal capita dalla chiesa dei nostri tempi. La salvezza dell’anima non è un evento, è un processo a cui tutti noi dobbiamo prestare seria attenzione.

Tornando all’analogia di Dio sul Tabernacolo, vediamo che lo Spirito di Dio entra nel nostro spirito umano per risiederci. É qui che la presenza di Dio dimora permanentemente. Non entra ed esce. Indipendentemente che lo “sentiamo” o no, una volta che Lo abbiamo ricevuto, Dio abita con il Suo Tempio nel nostro spirito. Ora nel giorno in cui Gesù mori, accadde una cosa stupefacente. Il velo che separava il Luogo Santo dal Luogo Santissimo, si squarciò in due, da cima fino in fondo. IL risultato fu che las presenza di Dio non era più confinata nel Luogo Santissimo, ma era liberto di uscire nel Luogo Santo. Vuol dire che Dio non è confinato nel nostro spirito, ma Può e vuole riempire la nostra anima con la Sua presenza.

Può darsi che voi lettori vi ricordate nel capitolo due quando abbiamo trattato sull’argomento del significato di tre parole greche che noi traduciamo con “vita”. BIOS, PSUCHÊ e ZOE. Imparammo che ZOE è la parola per la vita eterna increata di Dio e PSUCHÊ è usata per indicare la nostra vecchia vita decaduta, la “vita dell’anima”. Qui veniamo ad un punto del nostro insegnamento, dove i distinguo diventano molto importanti. Da quando lo “spirito della vita (ZOE) in Cristo Gesù” (Rom. 8:2) è adesso nel nostro spirito, è comprensibile che noi abbiamo una vita eterna, sovrannaturale, nella parte più interna di noi. Ma nella nostra anima, abbiamo ancora una vita creata, naturale e peccaminosa, PSUCHÊ. La parte più interna è santa ma l’altra rimane peccaminosa. Quanti di noi possono testimoniare di questa realtà per esperienza. Come Paolo, aveva un santo desiderio nell’uomo interiore, ma incontrava “l’altro uomo” che pecca. (vedi Rom. 7: 15). Andremo adesso ad investigare quale è la soluzione di Dio a questo dramma.

UNA SOSTITUZIONE GLORIOSA

Il piano di Dio è sostituire, poco per volta, la Sua eterna e gloriosa Vita, con la nostra vita corrotta.Questo è ciò che significa “la salvezza dell’anima”. Quando diamo l’opportunità allo Spirito Santo, Egli si “diffonde” dal nostro interiore sanctum del nostro spirito nella nostra anima e gradualmente compie una sostituzione essenziale. Maggiormente noi ci apriamo a Lui, maggiormente prende l’opportunità di riempirci con quello che Lui è. Il più frequentemente e più profondamente permettiamo allo Spirito l’accesso alla nostra anima, più profondamente saremo cambiati. La Bibbia chiama questo processo “trasformazione” o “santificazione”. Ovviamente, più siamo cambiati o “trasformati” nella Sua immagine, il più diventeremo santificati o santi. Queste due cose, santificazione e trasformazione, sono parte del meraviglioso lavoro chiamato “la salvezza dell’anima”.

Può darsi che una buona analogia per questo potrebbe essere la formazione del legno pietrificato. Il legno, allo stato naturale è suscettibile di disfacersi, deteriorarsi e Può essere bruciato. Ma in certe circostanze, quando un pezzo di legno cade nell’acqua, Può innescarsi un altro processo. Poco per volta, gli elementi del legno sono portati via dall’acqua e vari minerali vengono a depositarsi al loro posto. L’acqua satura e permea il legno, lentamente rimuove le parti originali, ma ne preserva l’aspetto esteriore. Mi è stato detto che, non solo restano visibili i cerchi della crescita, ma anche il disegno della struttura cellulare è ancora visibile al microscopio. Così il legno è trasformato da una condizione di decadimento ad essere “eterno”, ovviamente s’intende da un punto di vista umano. Non Può più marcire e diventa a “prova di fuoco”.

Allo stesso modo, quando noi permettiamo a Lui di fare altrettanto, lo Spirito Santo saturerà e permeerà tutti gli angolini della nostra anima. Poco per volta, Laverà via i vecchi elementi di corruzione e decadimento e li sostituirà la Sua vita eterna e natura con la nostra. Saremo santificati e purificati dal lavacro dell’acqua nella Parola (Ef. 5:26). Il risultato è che noi diventiamo “eterni”e come vedremo più avanti, “a prova di fuoco”. Dio non cambia la “struttura” esterna, solo i contenuti. Diventiamo dentro persone diverse. Invece di essere mossi da una vita PSUCHÊ peccaminosa, siamo dominati da una giusta vita Zoe.

Questo non vuol dire che avremo una differente personalità diversa da quella che avevamo prima o diventiamo qualcun altro. Il contrario, scopriremo che siamo diventati ciò per cui siamo sempre stati. Diventiamo il tipo di persona che s’incastra perfettamente con le nostre specificità e capacità. Diventiamo ciò che il nostro creatore veramente intende. Per analogia, diciamo che Dio non prende un sasso verde e poi lo fa rosso. Invece, prende un sasso verde opaco e lo purifica, fino a che diventa trasparente. Così la nostra anima ( nella nostra analogia la pietra) Può esibire liberamente tutto ciò che Lui è dentro di noi, brillando verso l’esterno attraverso il “colore” che Lui ci ha fatto diventare. Saremmo stati purificati da tutte le ostruzioni, fatti essere trasparenti come la sposa di Cristo (Ap. 21:11), così che Lui possa essere visto in noi, in tutta la Sua gloria, in un modo speciale che solo ciascuno di noi Può manifestare.

CRESCITA NELLA VITA

Quando Gesù s’incarno` sulla terra, nacque in una stalla sporca e umile e fu adagiato in una mangiatoia. Anche noi, quando nasciamo di nuovo, avendo la Vita di Dio, nata in noi, nuovamente Gesù umilia Se Stesso, ed entra nella nostra povertà. Egli non rimase a lungo nella mangiatoia per molto. Egli crebbe in “sapienza e altezza” (Lu. 2:52). Crebbe in vigore e maturità e rendendosi utile al Suo Padre celeste. Nello stesso modo, la Vita eterna di Dio, cresce nella vita di quei credenti che ricercano e ubbidiscono al Signore. Come la ita matura, essi stessi diventano sempre più utili a Dio. Come puoi vedere, il desiderio del Signore, non è avere un eterno asilo, pieno di bambini spirituali, che continuamente richiedono tempo, cure e attenzioni. Egli sta ricercando figli e figlie maturi che possono essere utili a Lui, qui sulla terra per eseguire i suoi piani eterni.

C’è un bisogno urgente per tutti i figli di Dio, di crescere in maturità spirituale. La nostra testimonianza al mondo non Può essere solo fatta a parole, ma di atteggiamenti ed azioni. La nostra “testimonianza” non è soltanto quello che diciamo, ma anche quello che siamo. Gesù è il bisogno del mondo. Egli è la risposta alle loro necessità. Ma dove potranno incontraLo? Come potranno i non salvati sapere chi Lui sia? Solo attraverso la manifestazione di Se attraverso il Suo popolo. E poi, come potranno sapere che esii stessi possono essere salvati? Soltanto vedendo che ha potuto liberare altri, da quello che erano e avendolo mutati nella Sua immagine. Per fare questo, dobbiamo essere cresciuti nella Vita di Dio, così che la Sua natura sia visibile attraverso di noi.

Per crescere, ogni essere vivente ha bisogno di tempo. Così come è nel mondo fisico, lo è nel mondo spirituale. Non esiste nessuna crescita improvvisa e completa. La crescita della vita, richiede tempo e nutrimento. Questo è assolutamente vero per la grande quantità di piante d’alto fusto. Per raggiungere la loro maturità a volte occorrono centinaia d’anni di crescita. Solo la struttura soffice e inconsistente dei funghi cresce in una notte. Queste cose sono molto istruttive per noi. Anche per crescere spiritualmente, occorre tempo e nutrimento. Non succederà mai improvvisamente. Comporta ricercare, ubbidire e conoscere ilSignore Gesù Cristo. In 1 Pietro2:2 leggiamo: “come bambini appena nati, desiderate il puro latte spirituale, perché con esso cresciate per la salvezza” Quindi è chiaro che il percorso della salvazione che si va attuando, è il risultato di un processo di crescita giunto ad una alimentazione spirituale.

Più avanti siamo istruiti dalla Parola di Dio, di crescere. Paolo ci esorta a “crescere in ogni cosa in Lui” Ef. 4:15). Questa non è una cosa da poco, fratelli e sorelle. Ci è stata offerta la pienezza di Dio.Egli non ha ricevuto niente indietro. Ha sparso il Suo sangue per aprirci la via. Ha dato Lo Spirito Santo affinché potessimo ricevere ogni cosa da parte Sua. A noi, piccoli insignificanti esseri umani, ci è stata offerta la possibilità per essere riempiti spiritualmente e spanderci con il Dio dell’universo.

Ma stiamo approfittando di questa opportunità? Stiamo impiegando il nostro tempo per ricercare, bussare e chiedere affinché siamo soddisfatti nel ricevere il più possibile? I Galati furono rimproverati da Paolo, per la loro mancanza di maturità. Disse: “Figli miei, per i quali sono di nuovo in doglie, finché Cristo sia formato in voi” (Gal. 4:19). Vedete, questi erano “membri di chiesa”. Erano dei nati di nuovo. Intanto però stavano mancando verso Dio, non arrendendosi a Lui e non facendosi guidare affinché fossero “formati” in Cristo. Essi stavano trascurando una così grande salvezza.(Eb. 2:3).

Il modo migliore per crescere spiritualmente ed entrare nella salvezza, che è nostra per virtù dell’essere figli di Dio, è impiegare tempo alla Sua presenza, attraverso la Sua Santa Parola. In 2 Timoteo 3:15 leggiamo “hai avuto coscienza delle Sacre Scritture, le quali possono darti sapienza, che conduce alla salvezza, mediante la fede in Cristo Gesù.” Cari amici, la mensa di Dio è già imbandita. La festa è già pronta. Quello che manca è per coloro che sono chiamati, per usare il loro tempo e attenzione per riempirsi, sempre più, fino al giorno della Sua venuta. Non manca niente se non la nostra volontà e il nostro desiderio.In questo modo noi “staremo ricevendo il fine della (nostra)fede, la (completa) salvezza delle (nostre) anime” (1 Pt. 1:9). Veramente, “PerciòEgli Può salvare perfettamente quelli che per mezzo di Lui si avvicinano a Dio” (Eb. 7:25). Vedete, la nuova nascita è l’inizio della nostra fede ma la fine è la completa salvezza delle nostre anime. Cosa c’è di più prezioso e di più valore di questo?

La salvezza dell’anima è una parte essenziale del cammino cristiano. È un processo attraverso cui ogni credente deve passare. Nessuno escluso. Come abbiamo visto non è sufficiente essere solamente nati di nuovo. Non dobbiamo soltanto ricevere la salvezza nel nostro spirito ma è di imperativa importanza proseguire e ricevere tutto quello che Gesù ha provveduto per noi: la salvezza dell’anima. Questo comporta alcune cose come “trasformazione”, “santificazione”, “crescere nel Signore”, “purificazione”, e3il “rinnovamento della mente.” Il come questo accade è misterioso. Non É possibile spiegare i meccanismi in un modo mentale, analitico. Sappiamo soltanto che avviene giorno dopo giorno offrendoci completamente a Lui. Succederà nella misura in cui Egli cresce in noi. Come passiamo del tempo alla Sua presenza, contemplando la Sua gloria, siamo trasformati in quella stessa immagine di Gloria in Gloria, per mezzo del Su Spirito (2 Cor. 3:18). Questa non é una promessa per il futuro, ma qualcosa di cui abbiamo bisogno di realizzare giorno per giorno. Non è solo per alcuni “mistici”, ma per tutti i figli di Dio.

Il processo in movimento dell salvezza dell’anima, è una cosa che dobbiamo realizzare in questa vita. Quando Gesù ritornerà, non ci sarà una seconda opportunità. Come abbiamo visto, in seguito, non ci sarà una trasformazione istantanea. Oggi abbiamo questa opportunità. Oggi possiamo abbandonare il peccato e tutto quello che ci trattiene e correre verso Gesù. Domani non ci saranno più scuse. “Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il tempo della salvezza!” (2 Cor. 6:2).

Fine del Capitolo 6

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Capitolo 1: L’AMORE DI DIO

Capitolo 2: L’OFFERTA DELLA VITA

Capitolo 3: I DUE ALBERI

Capitolo 4: LE DUE NATURE

Capitolo 5: LA SENTENZA DI MORTE

Capitolo 6: LA SALVEZZA DELL’ANIMA (Capitolo Attuale)

Capitolo 7: IL TRIBUNALE DI CRISTO

Capitolo 8: MONTAGNE E VALLI

Capitolo 9: IL SANGUE DEL PATTO

Capitolo 10: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (1)

Capitolo 11: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (2)

Capitolo 12: PER GRAZIA TRAMITE LA FEDE

Capitolo 13: L’IMMAGINE DELL’INVISIBILE

Capitolo 14: LA SPERANZA DELLA GLORIA

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