A Grain Of Wheat Ministries

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Di Gloria In Gloria

IL SANGUE DEL PATTO

Capitolo Nove

Di Gloria In Gloria, libro per David W. Dyer

Pubblicazione di Ministeri "A Grain Of Wheat"

Scritto per David W. Dyer

INDICE

Capitolo 1: L’AMORE DI DIO

Capitolo 2: L’OFFERTA DELLA VITA

Capitolo 3: I DUE ALBERI

Capitolo 4: LE DUE NATURE

Capitolo 5: LA SENTENZA DI MORTE

Capitolo 6: LA SALVEZZA DELL’ANIMA

Capitolo 7: IL TRIBUNALE DI CRISTO

Capitolo 8: MONTAGNE E VALLI

Capitolo 9: IL SANGUE DEL PATTO (Capitolo Attuale)

Capitolo 10: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (1)

Capitolo 11: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (2)

Capitolo 12: PER GRAZIA TRAMITE LA FEDE

Capitolo 13: L’IMMAGINE DELL’INVISIBILE

Capitolo 14: LA SPERANZA DELLA GLORIA



Capitolo 9: IL SANGUE DEL PATTO


Prima che Dio posasse le fondazioni di questo mondo e tutto quello che contiene, aveva nel Suo cuore un piano meraviglioso. La parte centrale, nella mente di Dio era di costituire una sposa, con cui unirsi in una santa relazione, in un matrimonio. Ma sapeva, attraverso la Sua infinita sapienza, che quest’opera si poteva realizzare solo attraverso molte difficoltà. La sposa celeste del Suo desiderio, poteva arrivare a questa perfezione e quindi unirsi in questo vincolo matrimoniale, solo attraverso vari processi e varie sofferenze. Avrebbe dovuto conoscere e poi rigettare il peccato.

Comprendiamo questo, perché l’ Agnello di Dio fu “ucciso prima della fondazione del mondo” (Ap. 13:8). Quindi Dio sapeva che avanti iniziare le Sue meravigliose opere, conosceva l’inevitabile caduta e l’indispensabile redenzione dell’uomo. Lui diede inizio alle Sue opere. Vedete, Dio poteva semplicemente crearsi una sposa perfetta. In verità Dio aveva già fatto questo. Il nostro Signore, aveva creato un essere estremamente potente, sotto tutti gli aspetti bello e perfetto. Stiamo parlando dell’angelo Lucifero. Non conosceva il peccato. Ma, con il passare del tempo, cominciò a pensare, sognare ed immaginare, come poteva diventare grande come Dio. Prese la decisione di ribellarsi contro il suo Fattore e il suo regno divenne il regno del male e delle tenebre.

Dio desidera avere una compagna eterna totalmente fedele di cui fidarsi. Non deve mai accadere che possa essere tentata e peccare e quindi rivoltarsi contro di Lui. Così nella Sua infinita sapienza, il nostro Signore, ha per messo all’uomo e alla donna, che sarebbero diventati la Sua sposa, che attraversassero l’esperienza del peccato. Diede a loro il libero arbitrio, fin dall’inizio e permise loro di sapere cosa fosse la depravazione e le tenebre del peccato. Di permettere che il Suo popolo conoscesse le conseguenze della ribellione. La sposa di Cristo sta prendendo la posizione di gloria e preminenza nella direzione opposta a quella presa da Lucifero. Lui fu creato perfetto e poi cadde. Il Suo popolo, pur essendo nato nel peccato, ma redento dal suo Fattore, devono quotidianamente rigettare il peccato. Passo dopo passo, giorno dopo giorno, comprendono sempre di più come riconoscere come è il peccato e quanto sgradevoli siano le conseguenze. Attraverso tutto questo, la sposa di Cristo ha vissuto la ribellione e deciso di accettare liberamente una totale sottomissione a Lui. Ha conosciuto il peccato, ma ha scelto la santità con tutto il suo cuore. Quando si compirà il profondo e saggio lavoro di Dio in lei, non sarà mai più attratta dal peccato.

Dio ha compiuto interamente l’opera Sua, pur sapendo l’alto prezzo che avrebbe dovuto pagare. Permettere a degli uomi e a delle donne di poter peccare avrebbe certamente dato questo risultato. Non solo questo avrebbe portato in loro una grande sofferenza, ma avrebbe portato conseguentemente alla morte il Suo unico Figlio. Per avere la sposa, l’eterna compagna, che tanto desidera, richiedeva a Lui di pagare un alto costo. Il sacrificio di quello che c’era di più prezioso. Il versamento del Suo sangue sulla terra, era il compimento finale del Suo obbiettivo. Il prezzo del contratto coniugale raggiunse il suo massimo costo. Questo è il patto del sangue.

Nel Giardino dell’ Eden, che Adamo ed Eva peccarono, Dio li’ visito`. Sapeva certamente bene cosa avevano fatto. Si erano ribellati disubbidendo e peccando contro di Lui. Si resero conto che erano nudi. Qui, il creatore iniziò ad insegnargli cosa è il prezzo del peccato. Incominciò a rivelare a loro quanto è richiesto per risolvere il problema. Per coprirli, Dio uccise una creatura innocente, probabilmente un agnello, per coprirli. Lo spargimento del sangue di un innocente permise di coprire gli effetti del loro peccato, della loro nudità.

È chiaro che per Dio fu un atto molto duro. Non voleva certo uccidere chi che sia e nessuno, specialmente una di queste Sue nuove creature. Dio non ha nessun piacere nell’uccidere, nemmeno nella morte del malvagio (Ez. 33:11). Ma in questo caso non c’era scelta. La lezione per Adamo ed Eva fu chiara, il peccato deve essere coperto dalla morte.

Inoltre, l’azione di Dio deve aver avuto un forte impatto su di loro, se pensiamo che in fondo questi animali erano i loro amici. Li conoscevano tutti, dato che ne’ avevano cura nel Giardino. Questo animale così carino non aveva fatto niente di male, ma per causa della loro ribellione, ne veniva richiesto la sua morte. Queso fatto deve aver profondamente scosso il mondo della prima coppia. Presero sempre più coscienza del costo del loro peccato. Più avanti, troveremo lo stesso sentimento, quando Dio darà la Legge a Mosè. La frutta e le verdure non sono accettati per il peccato. Solo attraverso l’offerta del sangue di una creatura pura e innocente, il peccato poteva essere espiato. L’Antico Testamento è pieno di questi comandamenti e ammonizioni intorno alla necessità di questo sacrificio.

Come tutti sappiamo, l’adempimento di questa severa richiesta da parte dell’ Altissimo fu nel Suo Unigenito Figlio Gesù Cristo, che venne sulla terra per morire per noi. É morto al nostro posto, versando il Suo sangue, perché la giusta richiesta di Dio, potesse essere soddisfatta. É chiaro che se già agli occhi di Dio che il sacrificio di un animale era prezioso, quanto, molto di più lo è il sangue dell’ Unico Figlio di Dio. Il valore di questo sacrificio per Dio va al di la’ della nostra comprensione. Poi, per noi, che siamo peccatori, quest’offerta è d’inestimabile valore. Il prezzo pagato è cosi alto da purgare e perdonare anche il peccato più odioso. Non esiste nessuno su tutta la terra che non possa essere perdonato. Non c’è nessun peccatore le cui mancanze siano così disgustose, che il sangue di Gesù non possa lavare. Che cosa sublime! Noi che ci ribellammo a Dio e peccammo contro di Lui, in molti modi malvagi, possiamo essere ripuliti da sangue di Gesù. Non ci sono dubbi al riguardo di questa gloriosa verità.

Molte delle chiese moderne d’oggi, forse lo capiscono solo parzialmente. Ma anche viene visto in un modo estremo, deformandone il senso. Molti insegnanti bibblici tanto abbellito alcuni fatti intorno al prezioso sangue di Gesù, tanto dal non essere più in armonia con il pensiero di Dio intorno alla Sua Parola. Per esempio, molti insegnano che quando riceviamo Gesù, Egli perdona tutti i nostri peccati del presente, del passato e del futuro. E insistono dicendo che non importa cosa faremo o cosa diremo, questo fatto non cambierà che siamo per sempre perdonati. Un’altro errore che viene oggi propagandato è che Dio non Può vedere il nostro peccato, Egli vede soltanto il sangue di Gesù. Queste asserzioni non sono vere. Non esiste nessun versetto che sostenga questa posizione. Al contrario, troviamo versetti che sostengono una posizione completamente opposta. Quindi vogliamo dedicare un po` di tempo insieme per esaminare con cura la Parola di Dio, per capirne il vero significato.

CONVINZIONE Di PECCATO

Leggendo attraverso le Scritture, troviamo rivelato il meraviglioso, libero perdono di Dio. Ma per ricevere questo immenso perdono ed esserne purificati, scopriamo che vi sono alcune condizioni richieste da assolvere. Una delle più ovvie è che se non perdoniamo, Dio non ci perdonerà (Mt 6:15). Qui nella Bibbia vi è al limite una condizione per ricevere il perdono di Dio. Tutti i nostri peccati del presente, del passato e del futuro, certamente possono essere perdonati, ma certamente non lo saranno se non assolveremo alle richieste di Dio.

Un’altra richiesta è che è necessario per il peccatore di essere convinto del peccato. Gesù dichiarò: “Quando Lui, il Consolatore, verrà, Egli convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio” (Gio. 16:8). Questo profondo senso di convinzione di peccato è il primo passo che ci permette di ottenere il perdono. È l’opera dello Spirito Santo. Quando Pietro predicò alla moltitudine nel giorno di Pentecoste, dichiarando a tutti il loro peccato nell’aver crocifisso Gesù, quale fu la loro reazione? Essi furono “compunti nel cuore” (Atti 2:37). Furono convinti. Improvvisamente si resero conto della profondità della loro malvagità.

Pensiamo un po` a questo insieme. Se non sei mai stato convinto del tuo peccato-non solo per quello che hai fatto, ma anche per quello che sei- allora, vuol dire, che non hai bisogno di un Salvatore. Se non hai realizzato profondamente e attraverso la luce di Dio che sei pieno di peccato, allora pensi di non meritare la morte. Se pensi di non meritare la morte, è chiaro che non hai bisogno di qualcuno che muoia al posto tuo. Se non ti consideri meritevole di una sentenza di morte, è evidente che non hai necessità di avere un Sostituto, che nell’esecuzione di morte prenda il tuo posto. Perciò non puoi essere effettivamente perdonato. Il sangue di Gesù non è una tinta. Ci grida della morte di qualcuno. Questo Qualcuno morì per quelli che sanno delle loro tendenze malvagie della loro vita e della loro natura. Sono stati convinti del loro peccato. Sono profondamente dispiaciuti e realizzano che chi e cosa sono è completamente indegno di vivere. Per questo sono pronti a ricevere il sangue di Qualcun’altro che morì per loro. Da questa posizione ricevono un perdono completo.

Se non sei mai stato convinto di peccato, non sei mai stato perdonato e ancor’oggi sei nel tuo peccato. Non ha nessuna importanza se hai “recitato la preghiera del peccatore.” Non fa assolutamente nessuna differenza se sei un membro di chiesa che va regolarmente alle varie celebrazioni. Per poter fare una preghiera che dia il perdono, devi prima aver avuto un incontro con Dio. Quando Dio si rivela ad un uomo, con questo viene la convinzione di peccato. Dio è santo. È puro e senza peccato. Difatti odia il peccato. Quindi, quando Si rivela, Questo consumante santità del Suo carattere, rivela automaticamente il peccato e l’impurità della persona a cui Egli si rivela. Giobbe disse : “Il mio orecchio aveva sentito parlare di te ma ora l’occhio mio ti ha visto. Perciò mi ravvedo, mi pento sulla polvere e sulla cenere” (Gb. 42:5,6). Quanti dei cosi detti “cristiani” sono nella posizione di Giobbe, prima che Dio si rivelasse? Essi hanno “sentito parlare di Dio”, e probabilmente hanno mentalmente aderito con ciò che hanno sentito, ma non lo hanno mai “visto”. Non hanno mai incontrato Gesù. Non sono mai sati convinti di peccato. Nonostante il fatto che la chiesa a cui fanno parte, li rassicura che sono perdonati e salvati, la verità è che non lo sono.

LA GARANZIA DEL PERDONO

Parlando di questa “garanzia della salvezza” e del perdono, la chiesa non ha nessun diritto di garantire questa sicurezza a nessuno. Questa è una faccenda di Dio. Non c’è in nessuna parte della Bibbia che alla chiesa sia stato conferito l’incarico di garantire le persone che sono a posto con Dio. Il mandato della chiesa è di portare uomini e donne a Cristo. Il proprio lavoro è di rivelare Gesù in modo potente, attraverso la predicazione e la testimonianza, così che le persone possono “vederLo” ed incontrarLo. Appartiene a Gesù la facoltà di perdonare una persona e dargli quella sicurezza che sa di essere stato perdonato. Questa certezza del perdono viene dalla presenza di Dio. Quando chiunque ha uno scambio faccia a faccia con Lui, sono profondamente convinti dei propri peccati e ritornano via sapendolo, essendone pienamente convinti nel cuore, che hanno incontrato l’ Amore ed il Perdono di Lui Stesso. Hanno avuto un cambiamento interiore con Dio.

Come le chiese oggi sono piene di coloro che non sono mai stati convinti di peccato! Non hanno nessun diritto di avere la certezza del perdono. Di fatto sono convinti dagli uomini che lo hanno. Invece di lavorare per portare più uomini il più possibile a Dio, anche troppi cristiani, stanno lavorando per portare più persone possibili nelle loro “chiese”. Il loro fine è diverso da quello del Signore. Il loro obbiettivo è di riempire i loro edifici e moltiplicare i loro membri. Lavorano per far sentire la gente più confortevole e bene accolti. Infatti combatteranno strenuamente contro qualsiasi tipo di predicazione che possa agitare o mettere qualcuno in disagio. Così ` prendono il posto di Dio. Essi offrono un “perdono” a basso costo a chiunque converrà con loro e si unirà a loro. Questo è un iniquo modo di operare.

Il pensiero di Dio è d’altra parte l’opposto. É di portare uomini e donne alla convinzione del peccato. Questo è il preciso compito dello Spirito Santo (Gio. 16:8). I peccatori hanno bisogno di sentirsi a disagio. Di più è il disagio, meglio sarà. Tutti i veri risvegli nella storia della chiesa erano caratterizzati da questa grande cosa : una profonda agonizzante convinzione di peccato da parte dei non credenti. È giusto che gli empi si sentano profondamente colpiti. È un bene per loro agonizzare sopra la loro condizione di peccato. Il profondo rimorso è un segnale meraviglioso dell’opera dello Spirito di Dio. Quando incontriamo peccatori in questo stato, non mettiamoci a risollevarli dal loro fardello. Il nostro compito, il nostro unico compito è di portarli continuamente al Salvatore, finche’ essi stessi “si relazionano” con Lui, fin anche sanno da soli che sono stati perdonati ed accettati. Questa cosa produrrà una vera, definitiva conversione.

Un’altro passo importante per ottenere il perdono è il pentimento. Una profonda convinzione di peccato porta al pentimento del peccatore. Quando la moltitudine fu convinta o “compunti nel cuore”, attraverso la predicazione di Pietro, immediatamente gridarono dicendo “Cosa dobbiamo fare?” Pietro rispose dicendo: “Pentitevi.....e siate battezzati.” Vedete il pentimento è il risultato indispensabile di una profonda convinzione di peccato. Letteralmente nella lingua Greca è “avere un cambiamento della mente.” In altre parole tu, convinto di peccato, decidi di non essere mai più coinvolto con il peccato. Cambi le tue attitudini e odi cosa eri e facevi e gridi a Dio per essere completamente liberato da un così detestabile comportamento. Anche questo è un passo necessario per ricevere il perdono, il ravvedimento del cuore, per decidere che mai più di essere coinvolto con il peccato. Senza questa determinazione da parte del peccatore, il perdono non ci sarà.

Adesso per illustrare questa verità, andiamo a vedere cosa è detto nel Vecchio Testamento. Anche qui, quando una persona offriva un sacrificio per il peccato esistevano certi requisiti. Questa persona doveva essersi pentita. Doveva confessare il proprio peccato, veramente pentito ed avere la piena convinzione di non farlo mai più. Senza questa attitudine, l’offerta che facevano non sarebbe stata accettevole a Dio. Sarebbe stato un fumo nelle Sue narici. Perché Lui, che aveva fatto ogni cosa, avrebbe voluto vedere una preziosa, innocente animale ucciso per niente? E come poteva essere sollevare l’uccisione di un agnello, offerto per il peccato di chi offrendolo manteneva nel cuore la volontà di mantenere le proprie attività peccaminose? Invece di mettersi a posto veramente con Dio, questo sacrificio diventava una farsa, facendo diventare il tutto sempre peggio. Leggi Isaia 66:3. Dio non perdono` questi ipocriti. Per il contrario, il giudizio restava su di loro ancora più appesantito.

Ovviamente nella stragrande maggioranza delle chiese d’oggi si pensa che mentre il sangue di tori e capre non possono effettivamente coprire i peccati di coloro che “non sono ancora pronti al cambiamento”, lo Può il sangue di Gesù perché è di gran lunga più efficace. Anche questa è un’idea sbagliata. Pur essendo vero che il sangue di Gesù è molto più “capace”, sono coperti da Dio solo quei peccati verso cui siamo pentiti. Mentre molti cristiani oggigiorno dicono che “Dio non vede il peccato, ma solo il sangue,” la Bibbia insegna che “Gli occhi del Signore sono in ogni luogo, osservano i cattivi e i buoni” (Pr. 15: 3). E anche, “ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di Colui al quale dobbiamo rendere conto” (Eb. 4:13). Vedete, Dio conosce le nostre motivazioni. Vede i nostri cuori. Non riusciremo mai ad ingannarLo, anche se possiamo illuderci.

Si, quando veramente e profondamente ci siamo pentiti, allora i nostri peccati vengono rimossi “quanto è distante l’oriente dall’occidente” (Sl. 103:12) ed Egli non se ne ricorda più. Ma questo è il risultato di un cuore rotto e contrito. É un qualcosa che succede a coloro che vengono a Dio con un’ cuore onesto e vero’ (Eb. 10:22). Quando, alla luce di Dio, siamo convinti di cosa abbiamo fatto e di quel che siamo e veramente ci pentiamo, i nostri peccati sono effettivamente perdonati e rimossi per sempre.

E se Dio, non accetta il sangue di animali innocenti offerti da impenitenti peccatori, quanto meno accetterà il sangue del Suo preziosissimo Figlio per impedire a cristiani impenitenti la loro giusta ricompensa. Se non siamo profondamente e veramente intenzionati a pentirci e ravvederci dalle nostre vie malvagie, il sangue di Gesù non ci farà assolutamente niente. Non fa nessuna differenza, se una volta eravamo nati di nuovo. Difatti, cercare di ottenere qualche vantaggio dal sangue del Figlio di Dio in questo modo, non farà altro che peggiorare la nostra situazione. Dio non si fà prendere in giro e nemmeno si fà ingannare, anche riusciamo ad auto ingannarci da soli.

Dobbiamo fare molta attenzione a distinguere fra le accuse del diavolo nella nostra coscienza e la vera convinzione di peccato. È vero che il diavolo Può e ci vuole condannare. La nostra risposta al convincimento dello Spirito Santo ci porta alla libertà, ma ascoltare la voce dell’ accusatore, ci porterà alla schiavitù. Dobbiamo imparare a riconoscere la voce di Dio nella nostra coscienza e rigettare quella del nemico. Il vero ravvedimento ci aiuta. Quando siamo veramente stati convinti e pentiti davanti a Dio, allora abbiamo l’armatura necessaria per resistere queste accuse. Una autentico, completo pentimento, non solo ci mette a posto davanti a Dio, ma ci dà l’appoggio per resistere successivi attacchi da parte del diavolo. Quando abbiamo la certezza da Dio stesso che siamo perdonati, allora il nemico non avrà molto da dire. Ma che dire, troppo spesso, il convincimento dello Spirito Santo è etichettato da ben pensanti cristiani, come “accuse” o “bugie del nemico”. Dobbiamo stare molto attenti di non respingere il convincimento dello Spirito Santo, etichettando la Sua opera come “dal diavolo”. Veramente, il grande problema nella chiesa d’oggi non sono tanto le false accuse, ma molta poca e vera convinzione e pentimento.

Le verità che abbiamo esaminato qui in questo testo si rivolgono ai credenti, come ai non credenti. Comunque i vari passi per ottenere il perdono, sono anche per i cristiani. Molti membri di chiesa d’oggi, sebbene un tempo nacquero di nuovo, potrebbero non essere stati profondamente convinti di peccato, non del tutto pentiti, e quindi non sono completamente perdonati. Molti figli di Dio, camminano nel peccato, quindi non sono pentiti e quindi, non sono stati perdonati da Dio. Per poter ricevere la vita eterna, sottintende un iniziale convinzione e un conseguente pentimento. Ma la necessità del perdono non s’è esaurito da quel momento per sempre. Presumendo che qualcuno è nato nella famiglia di Dio, rimane sempre il bisogno di un pentimento continuo nella vita.

Il pentimento per un credente non è semplicemente un fatto che è compiuto una sola volta nella vita, ma una profonda esperienza giornaliera. Di più cresciamo spiritualmente, di più camminiamo vicini alla Luce del mondo, più profondamente sentiamo il nostro stato di peccato. All’inizio quando sono diventato un cristiano, pensavo un po’ così : “Dopo venti o trent’anni che sarò con il Signore, sarò veramente santo.” Ma la mia esperienza dopo venti o trent’anni è: “Sono veramente malvagio e merito la morte.” Da questa posizione, so che sono costantemente perdonato e purificato. Lode a Dio, come noi “confessiamo” il nostro peccato, Egli fa due cose. Non solo ci perdona per quello che abbiamo fatto, ma anche ci purifica da quello che siamo (1Gio. 1:9).

In 1 Giovanni 1:7 notiamo che viene evidenziato un altro importante richiesta, indispensabile per noi, per essere perdonati. Da questo passaggio è chiaramente evidente che il perdono non è “un momento unico”. É un processo continuamente in atto per ogni vero credente. Giovanni c’insegna che: “Se camminiamo nella luce, come Lui è nella luce....il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato.” La parole “se” ci indica che c’è una condizione necessaria per essere perdonati. Per “camminare nella luce” vuol dire che siamo costantemente illuminati dal volto irradiante di Gesù. Viviamo alla Sua presenza tutti i giorni. Quindi, tutti i pensieri, attitudini ed azioni sono rivelati a noi per quello che sono, dall’espressione del Suo volto. Se e quando sono peccaminosi, possiamo pentircene nuovamente e provare il perdono meraviglioso e la purificazione che è dato gratuitamente a noi in Cristo. Per un credente, vivere nel perdono, deve altresì camminare alla presenza di Dio, reagendo continuamente ad ogni tipo di convinzione di peccato, quando e qualora occorresse.

IL GIUDIZIO DI DIO

Tutti verremo giudicati da Dio. Un giorno, ogni uomo ed ogni donna che vissero sulla terra staranno in piedi davanti a Lui. Tutti i non credenti compariranno davanti al così conosciuto come il “Grande Tribunale Bianco” (Ap. 20:11). Li’, tutti quelli che hanno odiato e rigettato Cristo, saranno gettati nel lago di fuoco (Ap. 20:15). Mille anni prima di questo evento, i figli di Dio, saranno anch’essi giudicati. Essi saranno in piedi di fronte al “Tribunale di Cristo” (2Cor. 5:10). Qui, quelli che avranno operato bene, saranno benedetti, e quelli che avranno operato male, puniti. (Bibblicamente, la parola “ricompensa” non significa solo cose buone, ma indica che avremo ciò che meritiamo ( vedi 2 Tim. 4:14). Ad ogni modo, cerchiamo di essere molto ma molto chiari a proposito di una cosa. Il castigo dei figli e figlie disubbidienti di Dio non è lo stesso che per il giudizio peri non credenti. Nessun credente sarà mai perso. Nessuno di loro sarà tormentato eternamente. Non saranno gettai nello “stagno di fuoco.”

Per favore, cercate di seguirmi in questo schema logico. Se siamo perdonati per i nostri peccati, non saranno e non possono essere giudicati, perché la nostra condanno è caduta su un’ Altro. Ma se abbiamo continuato a camminare nel peccato, vuol dire che non siamo convinti, non pentiti e perciò non perdonati, quindi dobbiamo certamente essere giudicati per questi peccati. Dio sarebbe ingiusto se non condannasse un peccato non perdonato. Se abbiamo fallito, quanto al ricevere il perdono, secondo i criteri di Gesù, l’unica alternativa è che saremo giudicati e conseguentemente, riceveremo la punizione che meritiamo. Questo è vero per i credenti, come per i non credenti, ma differisce il tipo di punizione. Se noi come credenti, non “camminiamo nella luce” e dunque non viviamo momento per momento nel pentimento e il perdono, ebbene dovremo affrontare una conseguenza molto terribile. In Ebrei 10:26,27 leggiamo: “Infatti, se persistiamo nel peccare volontariamente dopo aver ricevuto la coscienza della verità, non rimane alcun sacrificio per i peccati, ma una terribile attesa del giudizio e l’ardore di un fuoco che divorerà i ribelli.” Vedete, il sacrificio di Gesù è solo per coloro che si sono pentiti dei loro peccati e hanno quindi ne hanno ottenuto il perdono. Il “noi” qui, Può riferirsi ai credenti, dato che i non credenti hanno chiaramente non hanno“ricevuto” la verità.

La punizione più severa per i credenti è quello che già abbiamo studiato nel capitolo intitolato “Il Tribunale di Cristo.” Li’ abbiamo capito che l’immutata vita dell’anima del credente sarà consumata e perciò verrà ad essere perduta di fronte alla presenza del Iddio Altissimo. Questa distruzione dell’anima è il risultato diretto del non aver vissuto nel pentimento e quindi non ricevendo il perdono e la purificazione di cui abbiamo disperato bisogno. Quello che non viene perdonato sarà giudicato e punito. Quello che invece è stato perdonato è anche stato purificato e trasformato. ( Vi sono inoltre altre conseguenze per i credenti che disubbidiscono, ma non abbiamo tempo per esporrere i vari dettagli in questo libro. Una più profonda discussione è riservato nel libro intitolato, Venga il Tuo Regno.)

I MEZZI PER RAGGIUNGERE UNO SCOPO

Come è già dichiarato all’inizio di questo capitolo, Gesù venne sulla terra e morì per uno scopo. L’eterno proposito era di redimere e preparare una sposa per Se Stesso. Non era certamente solo per liberare un pugno di peccatori per perdonarli. Il perdono non era l’obbiettivo principale, ma un mezzo per raggiungere uno scopo.

Questo scopo è di cambiare questi peccatori nella Sua stessa essenza, dandogli accesso alla Sua vita e natura, per o preparare una sposa per Se Stesso. Il Suo meraviglioso perdono era solo il primo passo. La purificazione attraverso il Suo sangue aprì la via per noi per entrare in una relazione intima con il Padre. E attraverso questa comunione, possiamo essere cambiati in tutto ciò che Egli è. Di conseguenza, quando siamo davanti a Dio, saremo capaci di usare il sangue di Gesù per scusarci per fare la cosa per cui il sangue è stato versato! Non possiamo pretendere di essere perdonati ignorando la vera ragione per cui siamo perdonati.

Per aiutare il lettore a capire quanto detto, fatemi usare la seguente illustrazione. Supponiamo che qualcuno via abbia comprato il biglietto per i prossimi giochi olimpionici. Ha pagato il viaggio in aero. Ti ha comprato i biglietti per vedere tutti gli eventi. Ha provveduto per l’albergo e i pasti a gratis. Inoltre ha anche dato del denaro in più da usare a proprio piacimento ed intrattenimento. Ovviamente lo ringrazierai e gli farai presente quanto tu apprezzi di aver ricevuto gratuitamente questo magnifico dono. Potresti anche scrivergli un biglietto di ringraziamento, per fargli sentire quanto davvero ti senti riconoscente. Adesso invece, immaginiamoci che quando arriva il tempo dei Giochi, non ci vai. Eri occupato dietro al giardino o ai propri passatempo. Non sei riuscito a fare lo sforzo di prendere l’aereo e partire. Come sembra tutto questo? Vuol dire che effettivamente non hai apprezzato il dono. Anche se ti sei atteggiato a far credere che fosse importante per te, di fatto non lo era. Hai tratta o questo regalo come una cosa ordinaria, un oggetto qualsiasi di poco valore. Hai offeso il tuo amico e disprezzato il suo regalo. Così quando ti viene a trovare e sapere quanto ti sei divertito ai Giochi Olimpici, che gli dirai? Accetterà indietro i biglietti come scusa perché non ci sei andato? Sarà che, avendo comprato questi biglietti per te ed avendo affrontato una così grande spesa, sentirà per te un senso di perdono a causa della tua negligenza? Mai!

Ora il nostro Dio ci ha provveduto una opportunità indescrivibile. Con il Suo proprio sangue ci ha dato la possibilità di essere tutto ciò che Egli è. Questo è il dono di inestimabile valore che nessuno mai potrebbe donare, pagato ad un costo altissimo. Il Dio dell’universo ha aperto la via per noi, piccoli insignificanti esseri umani, per crescere nella Sua pienezza.

Ma supponiamo che noi non siamo di questi. Immaginiamoci che vi sono solo alcuni cristiani che rifiutano il privilegio di avere questo regalo. Invece vivono per se stessi e seguono i propri interessi. Potrebbero anche andare in chiesa regolarmente. Potrebbero avere nessun peccato “grossolano” nella loro vita. Ma non si stanno dando a Cristo nella loro vita, per essere trasformati nella Sua immagine. Sono concentrati sulle cose di questo mondo e non hanno nessun progresso spirituale. Quando Gesù verra´, potranno “invocare il sangue” per giustificare lo stile carnale della loro vita? Davanti al Trono del Giudizio, Gesù accetterà il prezioso sangue che acquistò loro il diritto di entrare, per scusarli di non essere entrati? Non penso. Non potremo fuggire dal Suo giudizio “come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza?” (Eb. 2:3).

Chiunque abusa della grazia di Dio, per vivere per se stessi e poi spera che il Suo sangue li coprirà per fare questo, resterà sorpreso davanti al Suo Trono del giudizio. Il “tempo della grazia” sarà finito. La’ il Trono della grazia sarà sostituito dal Trono del giudizio. Li’rirponderemo dell’uso fatto della grazia ed il perdono che ci era stato offerto. “Di quale peggior castigo, a vostro parere, sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figlio di Dio e avrà considerato profano il sangue del patto con il quale è stato santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia? Noi conosciamo infatti, colui che ha detto: “A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione!” E ancora, ““Il Signore giudicherà il Suo popolo.” È cosa spaventevole, cadere nelle mani dell’Iddio Vivente” (Eb. 10: 29-31). ( Vedi anche Eb. 6:4-8).

Diamo nuovamente un’occhiata in Ebrei 10:26, “Infatti se persistiamo nel peccare volontariamente dopo aver ricevuto la coscienza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati, ma una terribile attesa del giudizio e l’ardore di un fuoco che divorerà i ribelli.” Questo versetto non è indirizzato al cristiano che scivola ogni tanto e pecca, anche se sa che sbaglia. “Peccare volontariamente” qui si riferisce al portare avanti il peccato in modo persistente e impenitente. Si riferisce al soggetto di cui stiamo parlando. Vedi, se cerchi d’ingannare Dio e usi il prezioso sangue di Suo Figlio per scusarti dal non averLo seguito nel Suo eterno piano, il risultato è un “pauroso” “giudizio”, ardente e divorante. Dio stesso non è beffato, perché quel che abbiamo seminato, quello raccoglieremo (Gal. 6:7,8).

Cari amici, queste sono serie considerazioni che hanno eterne conseguenze. Possa Iddio elargirci una grazia abbondante, affinché possiamo ricevere tutto quello che Egli ha per noi-una completa salvezza-così che non saremo svergognati davanti a Lui alla Sua venuta.

Fine del Capitolo 9

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Capitolo 4: LE DUE NATURE

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Capitolo 6: LA SALVEZZA DELL’ANIMA

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Capitolo 8: MONTAGNE E VALLI

Capitolo 9: IL SANGUE DEL PATTO (Capitolo Attuale)

Capitolo 10: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (1)

Capitolo 11: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (2)

Capitolo 12: PER GRAZIA TRAMITE LA FEDE

Capitolo 13: L’IMMAGINE DELL’INVISIBILE

Capitolo 14: LA SPERANZA DELLA GLORIA

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