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Di Gloria In Gloria

IL TRIBUNALE DI CRISTO

Capitolo Sette

Di Gloria In Gloria, libro per David W. Dyer

Pubblicazione di Ministeri "A Grain Of Wheat"

Scritto per David W. Dyer

INDICE

Capitolo 1: L’AMORE DI DIO

Capitolo 2: L’OFFERTA DELLA VITA

Capitolo 3: I DUE ALBERI

Capitolo 4: LE DUE NATURE

Capitolo 5: LA SENTENZA DI MORTE

Capitolo 6: LA SALVEZZA DELL’ANIMA

Capitolo 7: IL TRIBUNALE DI CRISTO (Capitolo Attuale)

Capitolo 8: MONTAGNE E VALLI

Capitolo 9: IL SANGUE DEL PATTO

Capitolo 10: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (1)

Capitolo 11: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (2)

Capitolo 12: PER GRAZIA TRAMITE LA FEDE

Capitolo 13: L’IMMAGINE DELL’INVISIBILE

Capitolo 14: LA SPERANZA DELLA GLORIA



Capitolo 7: IL TRIBUNALE DI CRISTO


Oggi nel cristianesimo esistono due prevalenti scuole di pensiero, intorno al soggetto della salvezza. Un gruppo di cristiani credono che tu puoi perdere la salvezza. Questi che hanno questo credo pensano che to puoi “essere salvato” o nascere di nuovo e successivamente, a causa del peccato, perdere la tua salvezza. Inoltre molti di loro credono anche che tu puoi “essere salvato di nuovo” se e quando ti penti. Questo processo Può essere ripetuto quante volte vuoi. Questo pensiero fu promulgato tanti anni fa da un uomo chiamato Jacobus Arminius, costituendo una linea di pensiero chiamato “Arminismo”. Questa dottrina è solitamente creduta dalle chiese Pentecostali e Carismatiche.

La seconda scuola di pensiero sul soggetto della salvezza, dice che quando sei nato di nuovo, sei “salvato”e niente e nessuna cosa potrà mai cambiare questo fatto. Se tu pecchi o abbandoni, nessuno di queste cose hanno un’impatto sulla tua sicurezza eterna. Sentono che non puoi “perdere” la tua salvezza. Inoltre insegnano che non c’è se non poche conseguenze alle proprie azioni. Una volta che hai ricevuto Gesù andrai in Cielo e basta così. Questo fu sostenuto da Giovanni Calvino che ha dato origine al” Calvinismo”. Questa è la posizione di molte chiese Fondamentaliste.

É interessante notare che entrambi gli schieramenti sostengono le proprie posizioni con passaggi bibblici significativi e convincenti in difesa delle proprie posizioni. Ogni parte cita versetti che sembrano sostenere la propria posizione. Comunque, alla luce di quanto detto nel precedente capitolo, sappiamo che entrambi commettono un errore fondamentale. Stanno discutendo sui loro punti di vista scritturale come se la “salvezza” e il “nascere di nuovo”, fossero la stessa cosa. Non hanno visto che la salvezza bibblica, non è soltanto la nuova nascita, ma un processo che dura tutta la vita, nell’essere trasformati di gloria in gloria, nell’immagine di Cristo Gesù. (Se non hai qualche incertezza a proposito, puoi rivedere nel capitolo 6 riguardo alla “La Salvezza dell’ Anima” per una più completa spiegazione su questa verità ). Quando tu leggi la Bibbia, con questo in mente, molti passi scritturali hanno più senso. Molta confusione si risolve più semplicemente comprendendo che la “salvezza” è di più che un unico evento nel tempo, ma è anche un processo, attraverso cui veniamo trasformati.

Come abbiamo visto, entrambi le posizioni dei sopracitati, hanno mancato qualcosa di molto importante. Ma dobbiamo anche notare che ENTRAMBI, contengono una buona parte di verità quando sono visti da un giusto punto di vista. Tutte le Scritture usate da entrambi i lati in questo dibattimento sono vere.Dio non ha commesso nessun errore, quando stava scrivendo il Suo santo libro. Per meglio capire, ti prego di dare molta attenzione alle seguenti dichiarazioni.

La salvezza che hai ricevuto da Dio, è certamente eterna e non la puoi perdere.Ma la salvezza che non avrai esperimentato la perderai, se non insisterai ad entrarci. Vedi entrambi possono e sono vere. Non puoi perdere la salvezza, ma puoi perderla. IL problema è che la gente ha definito “la salvezza” semplicemente come “essendo nato di nuovo”, ma nella Bibbia e nella mente di Dio, vi è molto di più. La salvezza bibblica è il completo lavoro di Dio in e nell’uomo, iniziando dalla pulizia e dall’esperienza della nuova nascita, continuando con la trasformazione dell’anima e concludendo con la glorificazione del corpo.

Quello che hai guadagnato della vita (ZOE) eterna è altrettanto eterna. Per definizione, ciò che Dio è, è assolutamente indistruttibile. Se tu hai permesso all’ Unico Eterno nel tuo spirito e sei stato “unito” (1 Cor. 6:17) a Lui, non c’è modo di perdere o distruggere questo fatto. La vita Può essere persa in un solo modo. Non evapora o fuggire da noi. In tutto l’universo, Dio ci ha fatto vedere un solo modo per eliminare qualsiasi tipo di vita, che è, di ucciderla. Ma vedi la vita di Dio è impossibile ucciderla. I Giudei e i soldati Romani, tentarono, ma era impossibile che la morte lo trattenesse (Atti 2:24). Dio Non scomparirà dentro di te. Ciò che è stato saturato e permeato con la Sua Vita e Natura Divina è diventata eterna e assolutamente indistruttibile. La parola “eterna”, significa proprio questo, eterno.

Ma dall’altra parte, non abbiamo permesso a Dio di riempirci e cambiarci, resta nel nostro essere, molto di ciò che non è indistruttibile. Se noi ci rifiutiamo di permettere allo Spirito Santo l’accesso a tutta la nostra anima, se resistiamo alla disciplina ed al lavoro di Dio in noi, questa vecchia, naturale parte verrà persa. Quando Gesù verrà e il nostro tempo di trasformazione è finito, allora ciò che non avremo guadagnato, sarà perso, perché non ci sarà una seconda opportunità.

Questa comprensione corrisponde esattamente all’insegnamento di Gesù, quando Lui era qui sulla terra. Disse chiaramente: “Chiunque cercherà di salvare la sua vita la perderà” (Mt. 16:25 e anche Mt 10:39, Lu 9:24, 17:33, Gio. 12:25). Questa parola “vita” è PSUCHÊ o “vita dell’anima”. In modo significativo, questo versetto è riportato cinque volte nella Bibbia. Non c’è niente di più chiaro. Se tu ti ami, e resisti alla trasformazione, e al processo di purificazione dello Spirito Santo dentro di te, allora questa vita (PSUCHÊ) naturale sarà persa! Questo non si riferisce alla vita materiale. Non significa la morte fisica. Non stiamo parlando di essere un martire. Stiamo parlando dell’anima. Infatti alcuni traduttori dicono questo: “colui che salverà la sua anima la perderà” Gli elementi naturali e peccaminosi che rimangono nel tuo essere, saranno consumati per la presenza del Dio Santo e della Sua venuta. Saranno persi. É una delle promesse di Dio! Contaci che sarà vero.

LA TERRA PROMESSA

Per successivamente illustrare questo punto, torniamo indietro al tempo dei figli d’Israele ed alla Terra Promessa, Canaan. Dio diede a loro questa terra. La diede libera e senza pagare niente. Definì in anticipo i confini, facendoli vedere in anticipo la lunghezza, ampiezza e la larghezza della terra che potevano ereditare (Num. 34:3-12). Ma ad una condizione. Questo popolo doveva giorno dopo giorno, un passo dopo l’altro, seguendo la guida dello Spirito Santo entrare nel paese e prenderne possesso. Non potevano semplicemente sedersi alle rive del Giordano e proclamare che ne erano i proprietari. Non potevano rimanere sul lato ad est adorando e ringraziando Dio per il grande dono che Egli gli aveva fatto. Per poterlo prendere, dovevano, attraverso la fede e l’ubbidienza, entrare e prenderla. Così è vero per noi oggi in relazione alle nostre anime. Gesù ci spiega, “Con la vostra costanza, salverete la vostra vita (anime)” (Lu.21:19). È essenziale per ogni figlio di Dio conoscere e capire questa verità.

Veramente Gesù Cristo ha provveduto per ogni credente una salvezza completa. La Sua morte sulla croce era sufficiente per portarci da uno stadio di gloria ad un altro, alla statura della Sua perfetta immagine. Egli ha sconfitto il peccato, la morte e il potere del diavolo. Ha compiuto tutta l’opera. Sulla croce esclamò “Tutto è compiuto” (Gio. 19:30) Resta a noi una parte da compiere. Dobbiamo, attraverso la fede e l’ ubbidienza entrare e possedere quello che gratuitamente Lui ci ha dato. Non ci aiuterà molto, la sola e semplice adorazione e il ringraziamento per il Suo dono, mentre non facciamo nessun progresso spirituale. Queste non sono promesse per “un chissà domani”. Oggi è il giorno della salvezza (2 Cor. 6:2). Oggi è il giorno per essere “partecipi della natura Divina” tenendo ferme queste “grandissime e preziose promesse” (2 Pt. 1:4). Abbiamo davanti a noi una buona terra, entriamo e prendiamone possesso!

Se, dall’altro lato, non abbiamo voglia di affrontare il nemico, combattere le battaglie, confrontarci con i giganti della nostra vita ed esibire la Sua vittoria, non otterremo ciò che è nostro di diritto. Anche se Dio aveva già dato a Israele il suo territorio, non entrarono mai pienamente in possesso. Mancarono nell’ubbidire a Dio e per la paura e la disubbidienza, mancarono di entrare completamente nella promessa. Quello che ricevettero, avevano, ma quello che non conquistarono, fu perso. È così anche per noi oggi. Non c’è una seconda opportunità. Non esisterà in futuro una magica trasformazione dell’anima. Se noi non riceviamo Cristo oggi e riempiamo la nostra anima per immergerci in Lui, sarà troppo tardi, quando ritornerà. Quello che abbiamo ricevuto è nostro, ma quello che non abbiamo accettato sarà perso per noi, almeno che non ci pentiamo ed entriamo in esso oggi. “Stiamo dunque attenti: la promessa di entrare nel Suo riposo è ancora valida e nessuno di voi deve pensare di esserne escluso” (Eb. 4:1).

Per quanto ne so, tutti i cristiani credono in qualche forma di trasformazione. Vuol dire, che credono che possono essere cambiati da una condizione ad un’altra, per l’intervento dello Spirito Santo. Molti ammettono il bisogno di essere liberati da qualche aspetto, di peccati più “grossolani”. Alcuni parlano di una santità futura. Molti nella chiesa d’oggi sembra che pensino che questo processo Può essere un’opzione, o non puoi così importante. Molti credono che al di là di tutto, non importa quale sarà lo stato interiore o della nostra anima, quando il Signore ritornerà, tutti i problemi saranno risolti e tutte le abitudini e tendenze peccaminose saranno cambiate “in un momento, in un batter d’occhio” (1Cor. 15:52). Anche se in pochi lo ammetterebbero, ci porta ad un’attitudine, che è un po così come dire: “Be, non importa che sia veramente santo. Non importa se sono ancora “un po” invidioso, lussurioso, bugiardo, rabbioso, egoista, pettegolo, geloso o qualsiasi altro. Quando Gesù ritornerà tutto questo cambierà istantaneamente, quindi, perché me ne devo preoccupare adesso? Dopo tutto, anche tutti g’alteri sembrano pieni di peccato. Dio mi perdona. Perché dovrei tentare di essere santo adesso, quando lo otterrò senza sforzo dopo?” Anche se alcuni insegnano che c’è una questione di “ricompense”, questo non sembra motivare molti, in questa nostra società.

Ma sicuramente qualcuno si domanderà, “E cosa possiamo dire a proposito dell’essere cambiati in un batter d’occhio?” Questo è un versetto stupendo, ma non è riferito alla nostra anima. Se lo leggi nel suo contesto, comprenderai che si riferisce ai nostri corpi. Effettivamente, i nostri corpi saranno mutati istantaneamente, per essere come Gesù. Saranno glorificati immediatamente, quando Gesù ritornerà. Ma per quanto riguarda l’anima, le Scritture sono abbastanza chiare, “Oggi è il giorno della salvezza” (2 Cor. 6:2). Questo è un ragionamento logico per una persona sensata. Perché Paolo, per esempio dovrebbe “morire ogni giorno”, rinnegare se stesso, “andare avanti”, “disciplinare il suo corpo”, e tutte le altre cose, se l’unica cosa che doveva fare era aspettare il magico giorno, quando sarebbe stato istantaneamente cambiato, per essere come Gesù? Ho sentito anche dei cristiani insegnare che hanno una “rivelazione più profonda” di Paolo e che non avrebbe avuto bisogno disoffrire per niente. Questo genere di sciocchezze finiranno quando Gesù apparirà in potere e gloria. Quelli che decantano certe assurdità, pregheranno le rocce delle montagne di cadere su di loro, per nasconderli dalla intensa e bruciante presenza dell’ Onnipotente Iddio (Ap. 6:16). “Consapevoli dunque del timore che si deve avere del Signore, cerchiamo di convincere gli uomini” (2 Cor. 5:11).

Tenendo presente tutto questo, andiamo ad investigare più a vanti cosa ci dice la Parola di Dio, su questo soggetto. Sappiamo, senza dubbio che, quando Gesù ritornerà, tutti noi compariremo davanti al Suo trono di giudizio (2 Cor. 5:10) e lì dovremo rendere conto delle nostre azioni. In quel “Giorno” le nostre opere saranno “passate attraverso il fuoco”. Se le nostre opere passeranno la prova, ne “riceveremo un premio”, ma se le nostre opere sono inconsistenti, saranno bruciate ( 1 Cor. 3: 12-15).

COSÍ, COME ATTRAVERSO IL FUOCO

Ma andiamo a vedere più da vicino il versetto 15. Leggiamo che se anche le opere di una persona sono perse, ciò nonostante sarà salvo, “così, come attraverso il fuoco.” Così vediamo, che non solo le nostre opere passano attraverso il fuoco, ma pure noi, saremo provati dalle fiamme! Noi stessi passeremo le fiamme. Cos’è questo fuoco? Non è niente di meno se non la presenza di Dio! “Perché il nostro Dio É un fuoco consumante” (Eb 12:29). Il calore intenso di ciò che Egli è analizzerà e rivelerà la nostra natura. Questa è la vera prova.Se quello che abbiamo dentro è puro-che è, pieno della vita, natura ed essenza di Dio- passerà. Niente lo potrà distruggere. Se invece siamo pieni della vecchia vita e natura, sarà consumata dalla Sua presenza di fuoco. Ricordati che non è soltanto un fuoco, ma un fuoco consumante. Non ci sono dubbi, quello che sarà consumato davanti al Suo trono è tutto ciò che non è santo, giusto e puro-qualsiasi cosa che non corrisponde a ciò che Lui è. Infatti è così che deve essere se ti fermi a pensarci sù. Ovviamente tutto quello che non è santo non Può resistere alla presenza di Dio.

Dio deve togliere tutti i peccati dal Suo popolo. Quando Dio creò il mondo di Adamo ed Eva, era senza peccato. Comunque, giusto un peccato, solo uno, distrusse per sempre tutta la creazione, che Egli fece. Nello stesso modo, se fosse permesso alla vita e alla natura peccaminosa di entrare nella nuova creazione di Dio, prima o dopo, produrrebbe peccato (vedi il capitolo 4). E questo solo peccato inquinerebbe per sempre questa nuova creazione. Cosicché, quando verrà, se siamo ancora pieni della nostra vita peccaminosa, qualcosa deve essere fatto. La Scrittura domanda “Chi di noi potrà resistere al fuoco divorante? Chi di noi potrà resistere alle fiamme eterne?” (Is 33:14,15). La risposta ciè data “Colui che cammina per le vie della giustizia e parla rettamente; colui che disprezza i guadagni estorti, che scuote le mani per non accettare regali, che si tura gli orecchi per non udir parlare di sangue e chiude gli occhi per non vedere il male.” Questo indica un popolo giusto, coloro che sono riempiti di Dio e gli concedono di vivere la Sua vita, attraverso di loro.

Nel libro dell’apocalisse siamo rappresentati da uno spettacolo stupendo. Vediamo un gruppo di uomini e di donne in piedi su un mare di vetro e fuoco (Ap. 15:2). Sono in piedi in mezzo ad un inferno ardente. Ma dove ci troviamo? É ´ il pavimento trasparente davanti al Trono di Dio (vedi Es. 24:10, Ezech. 28:14). Essi sono proprio alla presenza di Dio. E in questa maestosa Presenza sembra che tutto sta bruciando con il fuoco. Pero` queste persone speciali si sentono a loro agio. Nono sono danneggiati dalle fiamme. Infatti stanno adorando, cantando il cantico di Moè alla presenza dell’ Iddio Altissimo. Ricordati anche dei tre amici di Daniele il profeta, che furono gettati nella fornace ardente. Questi erano persone sante. Avevano dato le loro vite completamente a Dio. Cosicché, per la grazia di Dio, non erano danneggiati dalle fiamme. Queste cose ci parlano ancora oggi.

IL BATTESIMO DI FUOCO

Giovanni Battista disse: “Io vi battezzo in acqua; ma viene Colui che è più forte di me, al quale non son degno di scogliere il legaccio dei calzari. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Egli ha in mano il Suo ventilabro per ripulire interamente la Sua aia e raccogliere il grano nel Suo granaio; ma la pula la brucerà con fuoco inestinguibile” (Lu. 3:16,17). Troviamo qui una curiosa affermazione. Giovanni dice che Gesù Cristo, il Figlio di Dio, il Salvatore del mondo, sta per venire e quando verrà, Egli battezzerà uomini e donne con il fuoco.Cosa significa questo fuoco? Perché Dio vuole versare il fuoco dal Cielo sopra coloro che credono in Lui? Dio desidera purificare i suoi figli. Non vuole solo raccogliere fra gli uomini, quelli che crederanno in Lui, ma desidera di ripulirli e purificarli, così quando compariranno alla Sua presenza, saranno santi. Io credo che questo battesimo di fuoco sia lo stesso del fuoco purificatore, menzionato in altre parti della Scrittura (vedi Mal. 3:2,3 ; Zech. 13:9), d’intenso calore, un incandescente braciere. É con questo tipo di fuoco che un orafo usa per togliere tutte le impurità dai metalli, con cui sta lavorando. Nello stesso modo Dio ci sta battezzando con il Suo fuoco, per purificarci e renderci pronti per la Sua apparizione.

Gesù disse: “Io sono venuto ad accendere un fuoco sulla terra; e che mi resta da desiderare, se già è acceso?” (Lu. 12:49). Non ci sono dubbi, Dio vuole purificare i Suoi figli. Non solo li vuole salvare da quello che hanno fatto, ma anche li vuole salvare, ma anche da quello che sono. Li vuole purificare internamente, così saranno della stessa natura e sostanza di Lui. In Efesini è scritto che, “affinché Egli faccia comparire davanti a Se una chiesa gloriosa, senza macchia e senza ruga, o cosa simile, ma santa e senza macchie.” Per ottenere questo occorre un battesimo di fuoco. Non soltanto abbiamo bisogno di essere battezzati dallo Spirito Santo, che ci riempie con la vita e la potenza di Dio, ma dobbiamo essere battezzati con il fuoco che purifica, ci affina, un fuoco interiore che bruciano ci squagli, ci cambia, brucia via le scorie e ci fa diventare come Lui.

Vedete, ogni credente sperimenterà il fuoco di Dio, oggi ed in futuro. Se noi spendiamo del tempo alla Sua presenza, questo accadrà adesso, perché veramente Egli è “un fuoco consumante.” Difatti se noi non permettiamo questo, attraverso un intimo contatto con Lui, allora questa esperienza essenziale, sarà riservata nel futuro, dove non guadagneremo nulla. Il fuoco di Dio è qualcosa attraverso cui oggi noi passiamo se siamo pronti e lo vogliamo. Ci preparerà al fuoco della Sua presenza in futuro. Se Gli permettiamo di fare la Sua purificazione con il fuoco in noi adesso, non avremo nulla da temere alla Sua apparizione. Se Gli permettiamo di ricercare e purificare completamente la nostra anima, allora saremo trasformati come il pezzo di legno pietrificato del capitolo 6, diventando immuni al fuoco futuro.

Forse questo significa che un credente Può andare all’inferno? No non stiamo assolutamente dicendo nulla di tutto questo. Nemmeno la Bibbia lo dice. Non leggiamo niente al riguardo di perdere la vita (ZOE) eterna. Al tribunale di Cristo nessuno è “gettato nello stagno di fuoco” ma solo l’anticristo e il falso profeta. Qui non si tratta di “Cielo o Inferno”. Quello che vediamo qui è una seria “perdita” per cristiani impreparati. È la perdita della vita della vita PSUCHÊ. È la irrevocabile distruzione di tutta la vita naturale con la sua natura peccaminosa.

Così abbiamo una ragionevole domanda: “Qual’è il risultato finale di questo giudizio? Che cosa succederà al credente?” È chiaro che per ogni credente che è di fronte al Tribunale di Cristo, almeno qualcosa sarà salvato (1 Cor. 3:15) di fronte alla sua perdita. Il minimo è il suo spirito che era rinato ed è unito allo Spirito di Dio. Paolo ci parla di qualcuno che doveva essere consegnato “a satana per la distruzione della carne, che il suo spirito sia salvo per il giorno del Signor Gesù” (1 Cor. 3:15). É anche vero che, molti credenti manterranno alcuni livelli della crescita spirituale. Quindi, sarà stata attuata e depositata una certa quantità di trasformazione spirituale e di sostanza eterna. Ovviamente questo non Può essere bruciato. Tutte e parti dell’anima che erano stati trasformate, rimarranno. Tutto ciò che è stato permeato e saturato con la vita di Dio, è per definizione, eterna. Ciò che abbiamo ottenuto sicuramente lo manterremo per sempre, ma la vecchia vita e la sua natura saranno perse.

MATURITÀ SPIRITUALE

Tutto questo che effetto avrà su di noi? Come possiamo capire queste cose? In diverse parti della Scrittura, viene parlato di diversi livelli di crescita spirituale. ( vedi: Ef 4:15, 1 Pt. 2:2, 2 Pt. 3:18 e 1 Gio. 2:12-14.) Leggiamo di “bambini in Cristo,” “giovani” spirituali e anche di “padri”, come livelli di maturità spirituale. Io credo che questo non sia un modo dire, tanto per fare, ma si riferiscono a realtà spirituali. Conseguentemente possiamo dire che il livello di maturità che noi raggiungiamo in questa vita, attraverso una fedele ubbidienza allo Spirito Santo, sarà il nostro eterno stato quando Gesù ritornerà. In altre parole, se noi resteremo “bambini” in Cristo, saremo per sempre bambini. Quel poco che matureremo qui, sarà la nostra realtà nella vita eterna. Tutto il resto sarà bruciato e perso davanti alla Sua presenza. Di contro, se ci adopereremo a conoscere sempre più il Signore e raggiungiamo certi livelli di maturità spirituale, saremo per sempre riconoscenti e non soffriremo nessuna perdita alla Sua venuta.

Cari fratelli e sorelle, questa è la nostra ricompensa. Nell’eternità non riceveremo oro o argento o altro premio materiale. Dio stesso è la nostra ricompensa. Disse ad Abraamo, “Io sono il tuo scudo e la tua ricompensa” (Ge. 15:1) Capisci? Nella Sua presenza non ci sono altri beni di valore.Lui è Colui che ci darà una immensa gioia. Dice chiaramente il salmista: “Ci sono gioie in sazietà in Tua presenza, alla Tua destra vi sono delizie in eterno” (Sal.16:11). Puoi crederlo è vero. Egli é e sarà la nostra ricompensa. Ma pensa anche a questo. L’abilità di tutti per gioire della gloriosa esperienza e quindi di gioire della propria ricompensa, sarà dettata dalla propria maturità.

È proprio come per questa vita. Mi ricordo quando andai ad assistere ad un incontro sportivo con i miei figli e un’altra famiglia numerosa. Tutti si divertirono ma, non tutti ebbero la stessa esperienza. I bambini piccoli si divertivano a gattonare sotto i sedili e trovare oggetti interessanti. Più avanti i bambini più grandicelli erano felici di giocare fra loro. I ragazzi più grandi insieme agli adulti seguivano l’evento sportivo, divertendosi. Vedete, nell’eternità tutti rigioiremo di Dio, ma ciascuna ricompensa sarà basata sulla propria maturità.E questa maturità spirituale sarà di pari passo alle “opere” che compirono sulla terra.

Lo sai che tutti i credenti saranno per sempre con il Signore, ma non tutti saremo gli stessi? La maturità spirituale di cui parlavamo, sarà esposta in splendore e irradiante gloria. In Daniele 12:3 leggiamo: “I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento e quelli che avevano insegnato a molti la giustizia risplenderanno come le stelle in eterno.” Ognuno avrà una certa quantità di gloria. Ciascuno brillerà con la sua o il suo grado d’intensità, che sarà dipeso dal suo grado di fedeltà e trasformazione.Ricordandoci che i testi originali non erano separati in versetti numerati, leggiamo da 1 Cor. 15: 41, 42 “.....per (com ke) una stella è differente da un’altra stella in (il grado di ) gloria, così sarà alla risurrezione dei morti.” Quello che oggi abbiamo ottenuto di Cristo, sarà rivelato quando Egli ritornerà. Per l’eternità ognuno esibirà una diversa gradazione di gloria.

E A PROPOSITO DELLA PERFEZIONE?

Senza dubbio qualcuno si domanderà, “Parlando della perfezione”. Sarà possibile per un cristiano di diventare perfetto? Può essere che quando Gesù verrà, non perderà niente? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo guardare più da vicino cosa ci dice la Scrittura. Non ci possiamo guardare intorno e giudicare se esiste questa possibilità dalle condizioni degli altri. Ne possiamo guardare a noi stessi e vedere cosa è giusto in noi. La nostra risposta deve venire dalla Parola di Dio, che noi sappiamo essere vera. Leggiamo da 1 Tessalonicesi 5: 23, 24. “Or il Dio della pace vi santifichi Egli Stesso completamente; e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore Gesù Cristo. Fedele è colui che vi chiama, ed Egli farà anche questo.” Paolo qui sta dando una specie di preghiera d’intercessione, per questi cristiani che egli amava. Pregando in questo modo, ci fa vedere che ha fede che, come essi sono fedeli a Dio, Dio sarà altrettanto fedele di portare a compimento questa gloriosa opera in loro.

Vediamo di pensarla in questo modo. Se per caso, la morte, risurrezione e ascensione di Gesù non fossero sufficientemente potenti di poterci cambiare, allora dobbiamo chiederGli di ritornare e terminare questo lavoro. Se tutto quello che ha ottenuto sulla croce è utile solo a cambiarci parzialmente, allora dobbiamo immediatamente dare inizio a un movimento di preghiera mondiale e chiederGli di ritornare indietro e fare ciò che è necessario per finire questo lavoro. Rinnegare che la potenza di Dio non Può trasformare qualsiasi essere umano completamente equivale a negare che la Sua opera non sia completa.Non è certo questo il caso. Invece “tutto è compiuto” (Gio. 19:30)! Da parte sua Gesù ha fatto ogni cosa necessaria per la nostra trasformazione e santificazione. Da parte nostra, dobbiamo solo continuare di ricercare il Suo volto fino all’arrivo di quel giorno. Possiamo confidare che “Egli è capace di salvare pienamente coloro che vengono a Dio tramite Lui” (Eb. 7:25).

Questo infatti, era l’obbiettivo dell’apostolo Paolo. Egli dice: “Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per ce care di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù.” Ecco, Paolo vide qualcosa. Egli vide il glorioso risorto Signore e focalizzò ogni fibra del suo essere a “tener duro” andando verso quella perfezione che vide. Non solo stava perseguendo questo ma, era consumato nel cercare di aiutare e forzando gli altri di fare lo stesso. In Colossesi 1: 28, 29, leggiamo: “Che noi Lo proclamiamo esortando ciascun uomo istruendo in ogni sapienza, affinché presentiamo ogni uomo perfetto in Cristo. A questo fine mi affatico, combattendo con la Sua forza, che agisce in me con potenza.”

Gesù stesso ci esorta: “Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il vostro Padre celeste” (Mt. 5:48). Questi sono i principi, la perfezione di Dio stesso. Mentre abbiamo visto che gli sforzi della carne mai potranno di fatto raggiungere questo alto obbiettivo, e abbiamo visto che non è nemmeno possibile. É realizzabile semplicemente ricevendo e vivendo un’altra Vita. Dobbiamo stare attenti a non prender l’esempio da quelli intorno a noi ma da Dio soltanto. Paolo rigettò pienamente questo tipo di errore, dicendo: “Misurandosi secondo la loro propria misura e paragonandosi tra di loro stessi, mancano d’intelligenza.” (2Cor. 10:12). Se non vogliamo mirare a nulla, siamo sicuri di prendere il bersaglio. É purtroppo vero che vediamo pochi cristiani che vivono una vita libera dal peccato e mostrano una Vita sovrannaturale. Tristemente, molti credenti non entrano e prendono possesso di tutto quello che Dio ha per loro. Può darsi che una ragione sia che non sanno che esiste un modo per diventare perfetti. Al di là della nuova nascita, non hanno nessuna nozione che c’è di più d’avere o da perdere. Effettivamente disse: “Il mio popolo perisce per mancanza di coscienza” (Osea 4:6). Certamente c’è molta oscurità che copre la chiesa d’oggi. Mentre molti pensano che sono forse la generazione più illuminata, anche questa verità essenziale come la salvezza dell’anima, manca completamente e o è fraintesa.

Cerchiamo di essere qui ben chiari che non sto’ insegnando “la perfezione senza peccati”- il pensiero che ad un certo punto potremmo arrivare a non peccare mai più nella vita. Un fattore che rende impossibile questo è perché comunque abbiamo un corpo decaduto. Questo corpo è un “corpo di peccato” (Rom. 6:6). Ha degli appetiti naturali e carnali. Il desiderio di cibo, comfort, sesso e molte altre cose, saranno sempre con noi finche’ staremo in questo corpo. Questo cambierà soltanto al ritorno di Gesù. Per questo Paolo insegna che dobbiamo esercitare un dominio spirituale sopra i nostri corpi. Disse: “tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù” (1 Cor. 9:27). Leggiamo poi che agognava essere libero da questo corpo di peccato per poterne ricevere un altro corpo puro dal Cielo (2 Cor. 5: 2, 4). Questo perché più veniamo purificati dentro e riempiti della vita di Dio, di più realizziamo che questo corpo terreno, non è un contenitore degno per le sostanze preziose. Il corpo peccaminoso diventa sempre più stancante e pesante da portare.

Cari fratelli e sorelle, la salvezza dell’anima è senza dubbio un soggetto serio. Le conseguenze che fino a qui abbiamo affrontato hanno un impatto eterno. Non c’è tempo da perdere. Non ci sarà una seconda opportunità. Quindi dobbiamo incoraggiarci l’un l’altro, sempre di più fino all’arrivo di quel giorno (Eb. 10:25). Per la grazia e la pietà di Dio che non abbiamo ad essere “come quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita” (Eb 10:39).

Fine del Capitolo 7

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Capitolo 1: L’AMORE DI DIO

Capitolo 2: L’OFFERTA DELLA VITA

Capitolo 3: I DUE ALBERI

Capitolo 4: LE DUE NATURE

Capitolo 5: LA SENTENZA DI MORTE

Capitolo 6: LA SALVEZZA DELL’ANIMA

Capitolo 7: IL TRIBUNALE DI CRISTO (Capitolo Attuale)

Capitolo 8: MONTAGNE E VALLI

Capitolo 9: IL SANGUE DEL PATTO

Capitolo 10: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (1)

Capitolo 11: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (2)

Capitolo 12: PER GRAZIA TRAMITE LA FEDE

Capitolo 13: L’IMMAGINE DELL’INVISIBILE

Capitolo 14: LA SPERANZA DELLA GLORIA

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